Io amo ME

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Come l’amore per sé stessi può guarire la tua vita

Si potrebbe pensare che l’amore per sé stessi sia una cosa molto semplice. Tuttavia, spesso, è una delle cose più difficili da abbracciare appieno. Amare sé stessi è sinonimo di accettazione e compassione. Spesso, ci è difficile accettarci pienamente; e ciò è particolarmente vero per le persone molto sensibili, gli indaco, gli angeli terreni, gli operatori di luce, ma non solo. Abbracciare il vero Sé e amare se stessi implica imparare ad accettare che la perfezione intesa secondo i canoni terreni non esiste. In verità, siamo tutti anime incarnate scese in questa dimensione al solo scopo di apprendere e riequilibrare il karma. Quindi, poiché questa è la nostra vera missione, commettere errori e prendere strade tortuose è normale. Ed è proprio qui che entra in gioco la compassione. Quando sentiamo di aver commesso un errore o quando una situazione non si è conclusa come speravamo o come ci aspettavamo malgrado tutto l’amore e gli sforzi compiuti, talvolta, tendiamo a disconnetterci profondamente dalla Fonte Divina, lasciando spazio alla delusione e all’autocommiserazione; tendiamo ad analizzare eccessivamente le situazioni – le nostre azioni, cosa è andato storto, cosa sarebbe potuto andare meglio – e diventiamo troppo severi con noi stessi. Anche in questo caso, ciò è solo frutto della nostra ‘percezione terrestre’ e non va affatto considerata come verità universale. La nostra anima ha un piano più grande, ha una mappa, e compirà tutti gli aggiustamenti necessari per reindirizzarci là dove dobbiamo essere finché non impariamo la lezione. Ecco perché l’amore per sé stessi e la compassione sono di importanza vitale: ci permettono di essere pienamente presenti e in totale risonanza con Dio e la Sorgente Creatrice che è dentro di noi e, di conseguenza, di essere più in contatto con la nostra guida interiore.

Amare sé stessi significa rispettare sé stessi ed essere presenti nel qui e ora, permettendo così alle emozioni di fluire, lasciando andare tutto il bagaglio che non ci serve più, prendendoci cura di noi stessi, ritrovando la pace. D’altra parte, però, l’amore per sé stessi non va confuso col mero egoismo e col concetto che siccome “siamo fatti così” ci esentiamo dal prenderci la responsabilità delle nostre azioni e di cosa pensiamo. Il nostro scopo qui è di evolvere e diventare esseri umani migliori sul piano terreno, liberandoci dal karma ed evolvendo come anime su un piano superiore. Infatti, l’egoismo non ha niente a che fare con l’amore ed è un’emozione basata sull’ego. L’assertività, invece, è in risonanza col rispetto per le nostre emozioni permettendoci, così, di vivere la vita appieno e nel momento presente, prendendoci cura dei nostri bisogni con amore, senza sentirci in colpa per questo.

Imparare ad accettare sé stessi e a seguire la propria guida interiore è l’atto di liberazione più meraviglioso e potente che si possa fare. Esprimere le proprie emozioni, passioni, talenti, imparare ad essere assertivi, e permettersi di dedicare del tempo alla cura di sé apporta guarigione (consciamente o inconsciamente non ha importanza); e quando la guarigione ha luogo, si aprono infinite porte di possibilità, miracoli, gioia e pace nella nostra vita.

Quando impariamo l’arte dell’amore per sé stessi, impariamo a vedere noi stessi – e di conseguenza gli altri – con gli occhi di Dio, il che porterà a un enorme flusso di amore, gioia, abbondanza, e a una connessione più forte col Divino, col nostro essere divini, e, quindi, a una esistenza molto più sana e felice.


Alessandra

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